Alida Valli, l’altra Divina
La grande Alida Valli nasce a Pola il 31 maggio 1921. Tra i film interpretati “Stasera niente di nuovo” di Mario Mattoli, in cui cantò la famosa canzone “Ma l’amore no”. Piccolo mondo antico” di Mario Soldati, che nel ‘41 a Venezia le valse il premio di miglior attrice italiana dell’anno, “Il caso Paradine” diretta da Hitchcock, “il terzo uomo” di Carol Reed con Joseph Cotten e Orson Welles, “Senso” di Luchino Visconti, “il grido” di Antonioni, “La grande strada azzurra” di Gillo Pontecorvo tratto da un romanzo di Franco Solinas, “Edipo Re” di Pasolini, “La prima notte di quiete” di Zurlini, “La strategia del ragno” e “Novecento” di Bernardo Bertolucci, “Berlinguer ti voglio bene” di Giuseppe Bertolucci, “Suspiria” di Dario Argento. Nel 1991 le fu assegnato il David di Donatello alla carriera (ne aveva già vinto uno nel 1982 come miglior attrice non protagonista per La caduta degli angeli ribelli di Marco Tullio Giordana), e nel 1997 il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Era una donna umile, ironica e autoironica. Diceva:”Non sono una diva”, ma era Divina, come Greta Garbo. Anche riservata:”Un attore si giudica da quello che fa e, nella vita, meno lo si vede meglio è”.Ha lavorato a Hollywood, ha fatto “Senso”, uno dei grandi film diVisconti, ma la raccontano triste, insoddisfatta. “ Dice il regista Maurizio Ponzi:” L’hanno forse fatta invecchiare precocemente, le hanno dato questo suo continuo malumore. Credo che molto sia dipeso anche dal modo in cui il cinema italiano l’ha trattata, dalla trascuratezza in cui l’hanno lasciata.” Questa grande attrice messa da parte, come spesso accade in Italia, e poi ci si meraviglia della crisi del nostro cinema. Ma Alida Valli era talento, sensibilità, bellezza, apprezzata da Visconti e da Hitchcock. Muore a Roma, il 22 aprile 2006, all’età di 84 anni.